sabato 17 giugno 2017

Tour Pachamama 2017

Tour Pachamama 2017

Grazie allo straordinario successo dell’evento dello scorso anno, e grazie ai molti amici che hanno deciso di contribuire acquistando i DVD durante l’anno, siamo riusciti ad offrire ad Alberto l’occasione di tornare a fare un nuovo Tour per i diritti di Madre Terra.
Durante il tour partirà la raccolta firme per supportare la creazione di una carta per i diritti ispirata a quella scritta da Evo Morales, intento per il quale è stato realizzato “Pachamama: Manifesto per  Madre Terra”, il film-documentario contenente i materiali e i contenuti inediti del film Un Altro Mondo.
Il Tour sarà arricchito di conferenze e cerimonie per entrare in un più profondo contatto con gli antichi popoli nativi e con l’autenticità del messaggio di cui si fanno portatori attraverso la venerazione e il rispetto di Pachamama.




I PROTAGONISTI DEL TOUR

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Alberto Ruz Buenfil (Coyote Alberto)
Messicano, figlio dell’archeologo Ruz Lhuillier, noto scopritore della tomba reale di Pakal a Palenque. Con più di quarant’anni dedicati allo studio, la creazione e la promozione della Cultura della Pace, è un vero pioniere, veterano e storiografo del movimento degli eco-villaggi, delle reti bio-regionali e del cambio sociale e spirituale. Maestro di cerimonia, Fondatore della Caravana Arcoíris por la Paz che ha viaggiato per 17 paesi del Centro e Sudamerica (1996-2009), è scrittore, co-fondatore della Comunità Ecologica Huehuecoyotl a Tepoztlan in Messico, creatore e cordinatore del Consejo de Visiones Guardianes de la Tierra-México(1990-2015). E’ tra i coordinatori del Primo Foro Mondiale per i Diritti di Madre Terra che si è tenuto in Messico nel giugno                                                                                              2016.

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Avvocato ed esperto di civiltà Maya e di “cicli del tempo”. Ha tradotto Il Fattore Maya, il best-seller internazionale del maggiore esperto internazionale sul calendario Maya, il Dott. José Argüelles, Ph.D. È un dei protagonisti del film Un altro mondo di Thomas Torelli. È il coordinatore nazionale del PAN italiano (Planet Art Network).



Thomas Torelli nasce a Roma nel 1975. Dopo il diploma si specializza in fotografia e l’immagine diviene il suo lavoro. Scrive, produce e dirige diversi documentari, tra cui Zero – Inchiesta sull’11 Settembre, distribuito in tutto il mondo e in concorso nel 2007 al Festival del Cinema di Roma, Sangue e Cemento sul terremoto in Abruzzo (55.000 copie in dvd e candidatura ai Nastri d’Argento come Miglior Documentario) e, nel 2014, Un Altro Mondo, vincitore di numerosi festival, acclamato da pubblico e critica, e proiettato in più di quattrocento eventi dalla sua uscita, un film definito illuminante che ha rivoluzionato il concetto di distribuzione indipendente in Italia.
Nel gennaio 2017 esce con Food ReLOVution, un documentario che pone l’accento sui danni causati dall’industria alimentare all’ambiente, a l’uomo e agli animali.



"Il Buon Vivere e i Diritti di Madre Terra"
di Coyote Alberto Ruz

Ecovillaggio Huehuecóyotl, Messico, 15 agosto 2015


La storia dell’umanità è segnata da lotte continue per i diritti a una vita libera e giusta, fraterna, con equità sociale, di genere, di razze, di età, basata sulla reciprocità; una vita sana, generosa, comunitaria, rispettosa e in armonia con i cicli della Natura e il Cosmo, poiché questi sono i regolatori delle stazioni che ci permettono di continuare ad esistere, a noi come specie e a tutte le altre specie che condividono con noi questa stessa Madre in comune, la Madre Terra.
Queste lotte sono state causate, si devono e probabilmente si dovranno sempre a quello che potrebbe riassumersi nella contraddizione tra coloro che proponiamo un modello di “Buon Vivere”, di fronte a coloro che detengono il potere di mantenere uno status quo basato sulla dominazione, l’ingiustizia razziale, sessuale, generazionale e sociale, l’individualismo e la concorrenza, lo sfruttamento, sia della Natura come degli altri esseri umani, e l’ignoranza e il disprezzo per tutte le forme di vita non umane e i cicli della vita. In poche parole, tra una visione antropocentrista e una visione biocentrista dell’esistenza.
Le lotte per l’abolizione della schiavitù durarono secoli della nostra storia, lo stesso che le lotte dei movimenti di liberazione nazionale per finire con il colonialismo, le lotte per ripristinare una equità di genere che permetta alle donne di avere gli stessi diritti degli uomini, le lotte per i diritti civili per ottenere l'abolizione del razzismo, le lotte sociali ed economiche per una migliore distribuzione delle ricchezze, i diritti generazionali, e più recentemente le lotte per i diritti culturali, di preferenza sessuale, i diritti dei popoli indigeni, per la casa, il lavoro, la terza età e molti altri.
Ma è stato solo nell'anno 1948 che i governi di tutto il mondo hanno adottato una Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, come risultato di secoli di lotte sociali per raggiungere ciascuno di quei diritti. Eppure, in questo lungo e doloroso processo, l’umanità si è dimenticata che gli esseri umani sono solo una specie, che dipende per sopravvivere integralmente dal resto degli elementi, i micro ecosistemi della Natura e i macro ecosistemi del Cosmo.
Tuttavia, a partire dal XX secolo cominciarono ad apparire qui e là i primi difensori degli animali, dei fiumi, dei mari, dei boschi, delle montagne, delle sementi native, dei territori naturali e dei luoghi sacri, della biodiversità, delle energie non inquinanti o pericolose come quelle nucleari, e che parallelamente cominciarono a creare spazi di protezione, di resilienza, di sostenibilità, implementando nuove eco-tecniche, imparando e riprendendo le forme di produzione, di presa di decisioni, d’istruzione e sanità così come le pratiche spirituali delle culture originali ed emergenti, cercando di ristabilire un rapporto armonioso con  Madre Terra e i suoi cicli vitali.
Nel 2017, varie azioni e campagne nel mondo per i diritti della Natura, dimostrano l'esistenza di una coscienza comune che riconosce a Madre Natura "l'importanza del riconoscimento di tutti i diritti legali, di tutti i poteri, i doveri e le responsabilità di una persona giuridica". Tra i tanti abbiamo l'esempio recente del  Parco Nazionale "Te Urewera" in Nuova Zelanda, così come il Whanganui River, terzo fiume più lungo della  Nueva Zelanda.

Questo esempio è stato seguito in  India, con il riconoscimento dei diritti concessi ai fiumi sacri Gange, Yamuna e tutti i loro affluenti, dall'Alta Corte dell' Uttarakhand il 20 marzo 2017. Un mese più tardi, è stato concesso lo stesso status di persona giuridica ai ghiacciai Gangotri e Yamunotri, situati sull'Himalaya..
Sempre quest'anno, una storica sentenza della Corte Costituzionale della Colombia, considera per la prima volta ad un fiume, in questo caso il fiume Atrato situato nel  Chocó, come “soggetto a diritti” e protetto costituzionalmente.
Nella nuova Costituzione di Città del Messico, è stata approvata a gennaio una legge che riconosce i diritti della Natura come conseguenza del Foro Mondiale tenutosi nel 2016, ed il 29 marzo, in Belgio, c'è stata una conferenza organizzata dalla rete Nature Rights al Parlamento Europeo per presentare l'iniziativa popolare europea per riconoscere questi diritti, sostenuta da decine di organizzazioni, istituzioni e migliaia di persone di tutto il continente.
Il movimento mondiale di protesta avuto luogo a Standing Rock, in pieno territorio della nazione Lakota, che unificó decine di tribù, popoli indigeni e migliaia di persone di tutto il mondo, con l'obiettivo di difendere un fiume dalla costruzione di un oleodotto che mette in pericolo tanto  la Natura quanto le culture locali, è un'altro esempio che dimostra come una gran parte dell'umanità sia sempre più cosciente del fatto che le legislazioni antropocentriste sono una delle cause del deterioramento di tutto il pianeta. 

È per questo che invitiamo tutti gli ambientalisti, ecologisti, artivisti e difensori della natura, gli abitanti degli eco-villaggi, permacultori, bio-regionalisti, eco-femministe, eco-roulottisti, scienziati, politici e imprenditori con coscienza, alle comunità tradizionali e alle comunità ed eco-villaggi in transizione, a riflettere profondamente su questo argomento, e ad unirsi  e iniziative locali, nazionali e globali, e ad unirsi a noi tutti, che in questi momenti stiamo combattendo per una Dichiarazione Universale dei Diritti di Madre Terra.
Cercaci, unisciti, gestisci e crea localmente le tue azioni e le tue campagne.
Per Tutte le Nostre Relazioni.