mercoledì 18 novembre 2015

Vivisezione

Molti affermano "la vivisezione non esiste più". O non sanno di cosa parlano, o sono in malafede. "Vivisezione" non è solo il sezionare la rana viva, o gli atroci esperimenti del passato in cui i cani venivano legati con cinghie a una tavola e poi sezionati. Oggi la vivisezione è ben altro. Molto peggio.

 Milioni di animali ogni anno, nel mondo, subiscono, nei laboratori, avvelenamenti con sostanze chimiche, farmaci e cosmetici compresi, induzione di malattie di ogni genere (cancro, sclerosi multipla, varie imitazioni dell'AIDS, malattie cardiovascolari, ecc.), esperimenti al cervello, esperimenti sul dolore, e molto altro. 
Questa è la vivisezione. Chi la pratica, preferisce chiamarla "sperimentazione animale" o "ricerca in vivo", ma rimane, secondo la definizione del dizionario, "vivisezione". La quale è per estensione "qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc." [Dizionario De Mauro, ed. Paravia].
E tutto questo, senza alcuna necessità, non solo, ma senza alcuna utilità. I vivisettori chiedono "Preferisci salvare un topo o un bambino?", per colpire l'emotività delle persone che non sanno cosa sia la sperimentazione animale e quanto sia inutile. Ma la vivisezione, ammazza il topo e fa diventare una cavia te e tuo figlio, questa è la realtà dei fatti.
Sul sito www.NoVivisezione.org sono raccolte molte informazioni sull'argomento, sempre aggiornate, sulla situazione degli animali nei laboratori, sugli articoli scientifici che contrastano questa pratica, su che cosa può fare ciascuno di noi nella sua vita di tutti i giorni per combattere la vivisezione. Qui offriamo una breve panoramica.